mercoledì 7 dicembre 2016

Si studia per Rebecca


lunedì 5 dicembre 2016

Riflessioni

Una delle più grandi bugie che si possa raccontare agli altri e a noi stessi è il credere di aver perso qualcuno perché non ci si è accorti che si stava allontanando.
Sono frasi sussurrati, sguardi incoscienti, attenzioni che non riceviamo più. Nessuno è così disattento da non captare queste differenze che, certo, possono sembrare ininfluenti a chi non vive il rapporto ( di qualsiasi natura esso sia) ma che nascondono un mare per chi il sentimento lo sta vivendo. 
La verità è che spesso, pur accorgendocene, non facciamo nulla. Perché? Perché anche noi ci stiamo allontanando, perché volevamo troncare ma non abbiamo avuto il coraggio di essere onesti e allora, da codardi, lasciamo che sia l'altro a compiere il primo passo.
Chi si allontana all'inizio non se ne rende nemmeno conto: solo dopo, come un fulmine a ciel sereno, notiamo che la nostra mano è vuota. Ci sentiamo leggeri anche se esausti e amareggiati e ci accorgiamo che non c'è rimpianto nè rimorso perché ci rendiamo conto di tutti i segnali dati che per volontà non sono stati colti.

Chi si allontana ha una tempesta dentro di sè.

domenica 4 dicembre 2016

Ho trovato Rebecca

O meglio: l'ho lasciata venir fuori.
Mesi a dannarmi e spaccarmi la testa. Chi mi segue lo sa. Non riuscivo a vederla, a sentirla. Avevo la storia ma non la protagonista.
All'improvviso Rebecca è apparsa; quando non me l'aspettavo, quando non ci speravo più. Ho capito che volevo costringerla in una storia che non era la sua. Allora fuggiva perché si sentiva tradita. Volevo fare di lei ciò che lei non è e non sarà mai.
Rebecca sarà protagonista di una storia assoluta, insieme ad Ares ovviamente. Perché l'uno non esiste senza l'altro. L'ho capito quando li ho visti insieme in un momento speciale è molto intimo. Sono due facce della stessa medaglia. 
Io amo già Rebecca, quella vera. Quella che mi ha guardato e mi ha fatto capire che dentro di lei c'è molto di più di quello che lei stessa desiderava.

Rebecca sta arrivando. 

lunedì 28 novembre 2016

Poesia #2

Ascolta il cuore che scivola

Come le mie mani sul pianoforte

Senti le mie carezze che vibrano 

sulla tua pelle come fili sulla tua anima


La tua gola riarsa di parole

Le tue labbra consumate dall'odio

Si posano su di me 

Come piume di piombo 


Ascolto il profumo delle note tue 

La malinconia dei tuoi occhi

Si fa strada nella mia mente

In una spirale di ricordi


Non dimenticare chi sei

Non dimenticare chi eravamo

Il mare ci infrange come onde

E restituisce pezzi di noi come specchi rotti


Portati via l'ultima pazzia di

Questo letto disfatto di noi

Le mie mani non suoneranno più 

La poesia del tuo corpo


Sento il tuo sapore sulle mie mani

Ricordo una vita mai vissuta

Rivivo foto cancellate dal tempo

Il colore dei tuoi occhi sbiadito e incancellabile


Non dimenticare chi sei

Non dimenticare chi eravamo

Il mare ci infrange come onde

E restituisce pezzi di noi come specchi rotti


Raccontami chi sei diventato

Dimmi chi saresti voluto essere senza di me

Vivi di noi due, vivi di me


Non dimenticare chi sei

Non dimenticare chi eravamo

Il mare ci infrange come onde

E restituisce pezzi di noi come specchi rotti




martedì 22 novembre 2016

Recensione: "Lui vuole me", Ava Lohan

Mi sono avvicinata a questo libro spinta dalla curiosità. Da mesi sui social network imperversa una sorta di guerra su quanto questo libro sia blasfemo e volgare. Così entro a far parte del gruppo dell'autrice e scopro una persona peperina ma umile e lettrici entusiaste e divertenti.
Inizio a leggere il libro: scritto bene, stile fluido che arriva al lettore nell'immediato. La prima scena di sesso arriva dopo 5 capitoli; ci sono romanzi rosa che dopo tre righe ti catapultano in un set porno. Così vado a leggere le recensioni negative su Amazon e mi chiedo se si sta parlando dello stesso libro che ho sotto mano. Continuo imperterrita. Il libro mi piace: le scene di sesso sono piccanti è mai volgari. I dialoghi sono giusti per ogni situazione. Di blasfemo non ho trovato nulla. L'unico appunto che posso fare è il discorso dei "neuroni" ma questo è un mio personalissimo gusto. E poi arriviamo ai capitoli finali dove le emozioni la fanno da padrone. Un susseguirsi di colpi al cuore. Quando Rose "vede" la Bestia si è fermato il cuore anche a me. Quando scopre la verità il suo dolore è stato il mio. L'Autrice sa mettere sulla carta tutta la rabbia e l'amore dei due protagonisti. Leggetelo, amatelo, perdetevici.
Buona lettura!

mercoledì 16 novembre 2016

Poesia

Ed ecco. Ecco che arriva.
Lo schiaffo, il dolore, la fragilità.
La verità che fa male, conosciuta e taciuta.
Ed ecco. Ora puoi sentire.
Il silenzio, il nulla.
Le lacrime salate che mai più vedrai.

[Chiara Babocci]

martedì 15 novembre 2016

Recensione: One night Trilogy di J. Malpas

Ho finito adesso di leggere l'ultimo libro della trilogia e, davvero, non so da dove iniziare.
Non avendo letto in lingua non posso giudicare il libro per la correttezza o meno della scritttura. Andiamo con ordine: la trama è semplice. Si vedono, si desiderano ma lui è un pazzo, lei è incasinata e tutti e due hanno a che fare con degli psicopatici. Alla fine l'amore trionfa.
Nel primo libro la storia intriga: le scene di sesso sono scritte bene, i dialoghi credibili. Un sospetto che potesse deludermi è venuto quando, prima che l'autrice lo rivelasse, ho capito il mestiere di Miller. E vi assicuro che solo quella beota della protagonista, Olivia, poteva non capirlo. Il libro si conclude come il primo delle sfumature: si lasciano.
Il secondo libro... delusione totale. Il 90% poteva essere non scritto. Scene di sesso come se non ci fosse un domani e per la maggior parte del tutto fuori luogo. Poi non lo so ma io a sentire "mi affascini" mi immagino la Pina quando dice a Fantozzi che lo stima molto... Per non parlare della venerazione.
Il terzo libro raggiunge l'apoteosi del surreale. Le scene finali tra William e il fratello sembrano le vecchie puntate di "c'erevamo tanto amati" storico programma Mediaset in cui famiglie intere si scannavano. Alla fine finisce tutto a tarallucci e vino. Il lieto fine è scontato.
Amore malato, malavita londinese, malavita russa, padri finti, padri  veri, madri che si credono morte e poi carramba che sorpresa! Scene di sesso ripetitive che ti fanno scendere l'inscendibile.
Olivia è, al solito, praticamente vergine e al limite dell'anoressia. Per non parlare dell'idiozia che traspira da tutti i suoi pori.
Miller è un Figo da paura, ricco e tormentato. Ovviamente si innamora perdutamente della cerebrolesa che più che Converse non indossa. 
Vi sembra vagamente familiare? Anche a me.
No, no e no.
Mi aspettavo molto di più.
Assolutamente NON consigliato.



sabato 12 novembre 2016

Rebecca

Aveva la stessa fierezza di chi, con l'anima a pezzi, risplende del proprio dolore.  



giovedì 10 novembre 2016

Recensione: "Uccidimi" di Chiara Cilli

Ho appena terminato di leggere l'ultimo libro su Henri e Aleksandra: il mio cuore batte furioso e i miei occhi sono lucidi di lacrime che non vogliono scendere. Perché mi rifiuto di piangere per un dark romance. Ma come posso trattenermi? Dopo il primo mi ero ripromessa di non leggere più libri di questo genere. Poi però sono entrati in gioco due fattori: Chiara Cilli scrive in maniera impeccabile, non un refuso, non un errore. Termini appropiati, scrittura fluida e armoniosa che ti infonde piacere anche quando si leggono certe scene raccapriccianti; la curiosità, l'immaginare come potrà finire una storia come questa. Ho resistito per molto tempo ma, alla fine non ce l'ho fatta. Ho acquistato il libro ieri sera è come potete immaginare l'ho terminato oggi. Amo questa autrice così lontana da me, da quello che scrivo... forse proprio per questo la apprezzo ancora di più: è riuscita a farmi innamorare del lato oscuro della vita.

mercoledì 9 novembre 2016

Recensione: Tre brevi storie con delitto di Antonella Sacco

Chi segue il mio blog sa che ho già recensito e letto questa autrice. Io sono semplicemente innamorata della forma mentis della Sacco. Non so a cosa pensi quando si accinge a scrivere; me la immagino con un lapis in mano una tazza di caffè nell'altra intenta a guardare la pioggia che bagna la finestra. Penso chiuda gli occhi e si lasci trasportare da ciò che vive in quel momento; questa sua freschezza non toglie nulla allo stile pulito della scrittura.
I racconti sono a volte ironici, altre volte inquietanti, tristi.
Credo sia superfluo dire che consiglio il libro a tutti.

Buona lettura!

venerdì 4 novembre 2016

Poesia

Sorrideva sempre,
Sorrideva nonostante tutto.
Sorrideva così spesso che
Se ti avvicinavi
Sul suo viso potevi 
Scorgere piccole crepe.
Sorrideva sempre,
Sorrideva nonostante tutto.
Sorrideva senza che il sorriso le toccasse gli occhi
Se ti avvicinavi
Sui suoi occhi potevi 
Scorgere i solchi delle lacrime mai versate.
Sorrideva sempre,
Sorrideva nonostante tutto.
Sorrideva senza che il cuore ne gioisse
Se ti avvicinavi potevi 
Sentire l'odore del suo dolore.
Sorrideva sempre,
Sorrideva nonostante tutto.
Se ti avvicinavi potevi 
Sentire la sua anima urlare disperata.
Sorrideva sempre,
Sorrideva nonostante tutto.

[Chiara Babocci]

mercoledì 2 novembre 2016

Nebbia

Fa paura la nebbia,
Impedisce di vedere ciò che ci circonda mentre
Ci obbliga a vedere ciò che nascondiamo dentro.

martedì 1 novembre 2016

Momenti

Il dolore, quello vero, non è altro che la parte più vera di te e quella non riuscirai a mostrarla nemmeno a te stessa.

 [ Chiara Babocci ]

martedì 25 ottobre 2016

Rebecca

Sono ferma, arenata. Proprio non riesco a trovare Rebecca. Poi, all'improvviso una flebile luce squarcia il buio: è figlia di Reba, Alter Ego, dualità.
Rebecca è il bene, Rebecca è il male. Questi due aspetti riusciranno a convivere o uno sopraffarà l'altro? Rebecca vedrà morire una parte di lei o, come sua madre prima di lei, riuscirà ad amarsi completamente?
Divisa tra un amore che grida "morte" è un bene più grande, cosa sceglierà?
È giusto che tutto finisca come tutto è iniziato. Il cerchio si chiude.


E se l'universo non fosse altro che atomi di un corpo gigantesco? Se noi non fossimo che cellule di un unico grande corpo? Se il buio dell'universo non fosse che l'infinitesimo spazio che separa un neurone dall'altro? Un unico grande corpo che racchiude il nostro universo...

lunedì 26 settembre 2016

Recensione: Piangere non serve di Antonella Sacco

Mi ero ripromessa di scrivere questa recensione una volta passato il fiume di emozioni che ha portato con sè. Mi sono detta però che un libro così non va recensito a mente lucida. 
La trama è moderna: adolescente in crisi per la separazione dei suoi genitori parte per un paese sconosciuto della campagna Toscana con una parente. Qui incontra una ragazza della sua età, uno scultore descritto da tutti come un orso e un ragazzo poco più grande; ma le apparenze ingannano e Martina, questo il nome della protagonista, dovrà combattere con se stessa e contro verità scomode. 
I primi capitoli sono introduttivi alla situazione: l'autrice tesse le fila di quella che si rivelerà una storia molto più complessa di quello che appare. La vicenda potrebbe sembrare banale, quasi ordinaria ma già dai primi capitoli si intuisce che non sarà così.
Da quando inizia la "vacanza" un manto di incertezza ricopre la vicenda; perché "incertezza"? Perché Martina sembra circondata da pericoli invisibili che lei stessa percepisce senza riuscire a darsi una spiegazione razionale. Solo dopo la prima metà del libro capiremo che il disagio di Martina ha ragion d'essere.
La bravura della Sacco però è un'altra: riesce a descrivere il mondo degli adolescenti come se lei stessa lo fosse: questo, non solo rende credibile la vicenda, ma fa fare al lettore un salto temporale nel passato. Personalmente ho rivissuto tutti i "brividi" della mia adolescenza: tutti i dubbi, le sofferenze, le ansie, le gioie, gli amori, la rabbia, l'impotenza di non poter decidere, la voglia di scappare e allo stesso tempo il desiderio di rimanere.
Ho avuto il magone per tutta la parte finale e, alla fine, ho pianto.
La conclusione, per quanto unica possibile, è uno shock. Le emozioni della protagonista in quel momento sono così meravigliosamente descritte che ti catapultano dentro la sua anima in maniera così forte da dover distogliere lo sguardo dallo scritto.
Amo il modo elegante di scrivere dell'autrice. Così delicato e forte allo stesso tempo.
Questo libro è un piccolo capolavoro della letteratura contemporanea. Un richiamo per menti sensibili, uno specchio per noi "vecchi adolescenti".

mercoledì 10 agosto 2016

Recensione: Lo specchio di Antonella Sacco

  

Ho scoperto questa autrice per caso: un giveaway su Facebook ci ha messo in contatto ed eccomi a recensire questa antologia di racconti.
I miei preferiti sono "L'ascensore" e "Il mio nome sullo specchio".
Sono racconti surreali, alcuni di poche righe appena: qui sta la bravura della Sacco. Riuscire a raccontare una storia, a descrivere sensazioni, a vivere emozioni in così poche parole non è da tutti. Non posso dire che i 27 racconti siano tutti di mio gusto ma lo stile dell'autrice è così particolare che, comunque, li ho apprezzati. 
Mentre leggevo pensavo che la scrittura della Sacco è elegante, sofisticata. Se dovessi descriverla con un'immagine penso a una Parigi bohèmien chic, a quella decadenza malinconica che accompagna gli artisti; vedo una donna elegante sorseggiare un caffè con una sigaretta in mano intenta a scrutare i passanti per usarli nel suo libro. 
Il libro è intrigante anche per chi non ama i racconti. Ho voglia di leggere altri libri di questa autrice.
Libro consigliatissimo. 

giovedì 4 agosto 2016

Recensione: La signora di Wildfell Hall


Trama: chi è la bella signora che, da sola con suo figlio e una vecchia governante, occupa l'immensa è vecchia magione di Wildfell Hall? Perché è così restia a parlare di sè tanto da attirarsi le antipatie di tutti gli abitanti del villaggio? Solo Gilbert Markham è deciso a non credere alle dicerie sul suo conto. La solitaria signora riuscirà a fidarsi abbastanza di lui da raccontargli la verità?

È difficile recensire questo libro senza svelarvi i particolari della storia. Sicuramente chi ha amato Jane Eyre, Cime Temepstose, Orgoglio e pregiudizio, Collegio femminile non potrà esimersi da leggere questo testo. La più giovane delle sorelle Brontë si è rivelata una meravigliosa scoperta.
La storia si svolge tra gli anni venti dell'Ottocento e la fine degli anni quaranta. Lo stile è molto simile a quello che possiamo leggere nelle pagine di Jane Eyre: meravigliosi paesaggi inglesi, bellissime magioni, stupendi giardini e mai una menzione di un luogo. Sono tutti tenuti "segreti" dai puntini, tanto che viene da pensare la scrittrice parli di fatti realmente accaduti.
Amerete Helen, la protagonista, a volte stenterete a capirla ma considerando l'epoca in cui si svolgono i fatti il suo comportamento non vi parrà tanto strano. Odierete e maledirete il marito: perdigiorno, falso e destinato a marcire all'inferno. Proverete tenerezza per Millicent ed Esther, pregherete per Gilbert.
La storia ci coinvolgerà a tal punto che vorrete sapere come va a finire per tutti i personaggi che avete incontrato e statene certi, l'autrice non lesinerà particolari.
Il libro è diviso in tre parti: la prima sotto forma di epistola narrata in prima persona da Gilbert, la seconda tratta esclusivamente dal diario di Helen, la terza di nuovo dal punto di vista di Markham. Il libro scorre piacevolmente in tutte e due le forme di scrittura anche se devo dire che la seconda parte è stata la mia preferita. La Brontë è riuscita a descrivere così bene gli stati d'animo della protagonista, il suo mutare di giorno in giorno, di anno in anno che pare di essere lì con lei e di vivere tutto quello che lei vive.
Il finale era sperato ma non scontato: chi, come me, ha letto "Collegio femminile" può ben capire la mia ansia per il finale. La storia d'amore c'è: non ci sono baci, non c'è sesso eppure credetemi quando vi dico che la passione e l'amore ardente (e casto) di Helen e ... (Non posso svelarvi tutto) nulla ha da invidiare ai più moderni e disinibiti romanzi di oggi. Le mani così bramose, le profferte di amore puro, la paura di sbagliare, il dolore per un fraintendimento tutto questo vi spingerà a divorare il libro. Poi certo, siccome non siamo virtuosi come Helen, anche la vendetta nei confronti dello spietato marito vi farà stare incollati alle pagine. 
Non avendo letto il libro in lingua originale posso basarmi sulla traduzione del testo: consiglio la versione della foto e prima di iniziare il libro, leggete la prefazione all'edizione.
Buona lettura!!!

sabato 23 luglio 2016

Rebecca

Pensavo a Rebecca e mi è venuta in mente una domanda: se tutto fosse ambientato prima dell'avvento di tutta questa tecnologia? Vero è che si parla di dei e di immortali ma, di molte cose ne beneficiano anche loro. Basta tornare agli anni 90 per vivere in un mondo analogico. 
Vi ricordate con quanta impazienza si aspettavano lettere e cartoline? A volte passavano settimane e poi,magicamente, nella cassetta delle lettere ecco il nostro tesoro. Non importa di chi fosse: quella era la testimonianza che da qualche parte, qualcuno aveva perso del tempo per pensare a te.
L'emozione che si provava era immensa. Guardavi la busta, la carta, se riuscivi a sentire il profumo di quella persona in particolare...
Se Rebecca vivesse queste emozioni? Certo, non si può tornare indietro nel tempo ma se riuscissi a ricreare un po'di questa magia nella sua storia con il prof?

Ops, credo di aver parlato troppo....

A presto 

sabato 16 luglio 2016

Ultimi acquisti!



Cambio completamente tenere questa volta! Un po' per curiosità un po' perché #Rebecca esige approfondimenti di varia natura... 

martedì 7 giugno 2016

Rebecca

Tutti dormono, la televisione accesa mi parla di cose che non voglio ascoltare. Il pensiero va a Rebecca: non riesco a vederla, fisicamente intendo. Non riesco proprio ad immaginarmela. Sarà che ancora non ho ben chiaro chi sia Rebecca. E allora mi rendo conto che la fisicità dei mei personaggi dipende esclusivamente dalla loro essenza. I tratti, i colori dei protagonisti dei miei libri rispecchiano la loro anima. Io ancora non conosco l'anima di Rebecca: so che è passionale, so che è testarda e coraggiosa ma il suo vero io, il suo nucleo sono nascosti e ben protetti. Forse solo Ares conosce la vera Rebecca. Penso che è figlia di un Re e di una Dea che si è fatta Regina ma che per lei sono solo la sua mamma e il suo papà. Penso che sà perfettamente quale sia il suo destino ma che non sappia come arrivarci. Penso che è una ragazza di diciotto anni con un grande fardello sulle spalle. Penso che è una donna innamorata dell'uomo sbagliato. Queste però sono figure, immagini, stereotipi. Ancora Rebecca mi sfugge. Scrivo, penso, ragiono: ho la storia, ho gli altri personaggi ma la protagonista vola via. Costruisco il libro intorno a lei ma senza di lei. Già lo so che quando la troverò dovrò rivedere posizioni, scene, dialoghi, sentimenti, pensieri. 
Questo è scrivere: vivere senza nulla di stabilito. 

domenica 5 giugno 2016

La rabbia e il dolore

Chissà se guardandola hai immaginato come sarebbe stato con lei.

Non parlerò di lettura o dei miei libri in questo post. Parlo di una rabbia cieca che mi brucia dentro, di un'incomprensione assoluta verso chi riesce così facilmente a dimenticarsi chi non c'è più.
La vita va avanti nella maggior parte dei casi: i vivi non pensano ai morti per paura, per sopravvivenza o semplicemente per menefreghismo.

Pochi, rari sono quei casi in cui chi rimane si lascia morire per raggiungere chi non c'è più e nessuno può dire cosa farebbe in quella situazione; nessuno può dirlo finchè non ci si trova.
Vero è che ognuno vive il dolore a modo suo: non come crede sia più giusto ma, semplicemente come riesce a gestirlo.

Forse io non sono brava a gestire il dolore. Forse quando si prova quel tipo di dolore è impensabile gestirlo. Allora ti porti dentro questo macigno che diventa sempre più pesante finchè non diventa un mostro che si ciba di tutte le tue emozioni, di tutti i tuoi sentimenti.

Per questo non posso e non voglio giudicare nessuno però, però una cosa la voglio dire: ho sempre pensato che non l'amassi veramente, ho sempre pensato che fosse troppo per te, ho sempre pensato che si stesse buttando via per te, ho sempre pensato che meritasse di più di te. Con la tua vita purtroppo mi stai dando ragione.

venerdì 20 maggio 2016

Le conseguenze dell'odio: Elizabeth George

Trama: nuovo caso per l'ispettore Lynley e il sergente Heavers. Un tranquillo paese della campagna inglese scosso da una morte improvvisa (e sospetta) e da un tentato omicidio. Nkata e Heavers su un fronte e l'ispettore dall'altro si troveranno di fronte a un caso più intricato di quanto si aspettassero. Varrà la pena scavare fino in fondo? Bugie, tradimenti e insospettabili movimenti per questo nuovo affascinante caso.

Cosa fa di una giallista una GRANDE giallista? Coinvolgere il lettore in modo così totale da inserire il primo colpo di scena dopo 160 pagine e non annoiarlo. Amo la George: ho letto tutti i suoi libri e questo non mi ha deluso.
La meticolosità, la precisione con cui la scrittrice dissemina sin dall'inizio indizi a vantaggio del lettore riuscendo a non togliere nulla al finale è, per me, affascinante.
Alcuni libri gialli hanno una trama talmente scontata che dopo pochi capitoli si capisce chi,come, perchè, quando e dove. Altri sono così complicati che la trama ne risente e la storia diventa incomprensibile. Con la George nulla di ciò accade. All'eleganza della scrittura si affianca una trama complessa ma scritta in maniera tale da risultare lineare. I personaggi più semplici assumono sfaccettature inaspettate che spingono il lettore a mettersi alla scrivania per risolvere il caso. Ecco: quando leggi i libri della George ti viene voglia di prendere penna e taccuino e giocare all'investigatore. Quando leggi dei sentimenti dei personaggi li provi con loro. Quando Lynley e la Heavers investigano hai voglia di essere lì con loro.
Leggete tutti i libri, in rigoroso ordine (rischiate spoiler altrimenti).

5,10, 1000 stelline!

venerdì 13 maggio 2016

Rebecca: trama #2

Della morte, dell'amore.

Si può morire per amore? Si può scegliere di morire per amore? Se la risposta è sì, cosa può spingere una persona a porre fine alla sua vita volontariamente? Che percorso ha fatto per giungere a questo punto? Cosa ha sofferto per prendere una decisione così drastica?
Si può sopravvivere a un amore così forte da essere sbagliato?

mercoledì 4 maggio 2016

I sogni sono i miei libri

Penso da mesi a Rebecca e, come per Elektra, la mia mente è stata buia fino a pochi giorni fa. Come sempre, di notte, ho chiuso gli occhi e flash della sua storia sono arrivati veloci e inarrestabili. Ares mi ha sussurrato le sue intenzioni lasciando aperte tante di quelle possibilità che nemmeno la Dea riuscirebbe a svelare il futuro.
Rebecca è lì, silenziosa e osservatrice. Aspetta che tutti muovano le loro pedine per fare la sua mossa che sarà schiacciante, fatale.
Rebecca è forte come sua madre ma meno impulsiva. A tratti può apparire fredda e distaccata ma, dovete capirla, il suo peggior nemico vive dentro di lei: le ruba ogni attimo, ogni possibile intimità. Sempre così vicino e assillante Ares, sempre così imperscrutabile.
Ama Rebecca? La odia? La considera solo uno strumento nelle sue mani?
La profezia ha parlato chiaro ma la principessa ha giurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per fare in modo che non si avverasse, mai. Cosa arriverà a fare Rebecca? Manterrà fede al giuramento o si lascerà traviare dai sentimenti?
Tutto questo nel sogno nebuloso, tutto questo nella mia mente, tutto questo da scrivere: emozioni da sbrogliare, sentimenti da incatenare, persone da capire, personaggi da scoprire.
Seguitemi: il capitolo finale sta nascendo.

Promozione Maggio

mercoledì 6 aprile 2016

Nuovo articolo per il blog Caffè book: il decadimento sociale e il mito della caverna

http://caffebook.it/societa/item/540-il-decadimento-sociale-e-il-mito-della-caverna.html

Le cicatrici sono il segno dei nostri sogni

Ascoltando la mia musica pensavo a Rebecca. Ho chiara nella mia mente la parte finale ma come arrivarci? E pensandoci ho elaborato questa frase "Le cicatrici sono il segno dei nostri sogni". 
Rebecca è figlia della Dea e del Re. I suoi genitori insieme hanno sconfitto la profezia e mutato il destino. Con una scelta Reba ha segnato il futuro di sua figlia. Come potrà una ragazza di diciotto anni emergere dall'ombra dei genitori? Come potrà prendere in mano il suo destino? Come potrà combattere contro il nemico giurato della sua famiglia? Come potrà combattere contro l'amore? Le mie donne sono forti: Reba e Elektra lo dimostrano. Tormentate, combattute ma forti e coraggiose. Rebecca non può essere da meno, Rebecca non sarà da meno. 
Rebecca sarà l'ultimo capitolo, quello più atteso. Quello più temuto. I sogni di Rebecca lasceranno solo cicatrici? 
Rebecca lascerà il segno. 

mercoledì 16 marzo 2016

Il tempo

L'immagine è volutamente sfuocata. Sfuocata come il tempo che scorre veloce e inesorabile. Sfuocata come le idee che turbinano nella mia mente per Rebecca. Sfuocata come Rebecca stessa. Cerco di immaginarla ma è sfuggente come suo padre. Cerco di capirla ma è complicata come sua madre. Essere figlia di un re e di una dea non è facile. Avere un nemico come Ares è "complicato". Se poi il tuo destino è quello di innamorarti di colui che ha tentato di uccidere i tuoi genitori e di impedire la tua nascita diventa tutto nebuloso. Chi è Rebecca? Cosa vuole Rebecca? Chi ama Rebecca? Cosa è disposta a sacrificare Rebecca? L'ultimo capitolo della trilogia sta per iniziare.

martedì 16 febbraio 2016

Rebecca 3 e ultimo capitolo de La saga di Reba

Sta per arrivare il momento di iniziare a scrivere l'ultimo capitolo della Saga di Reba.
Sono emozionata e un po' triste: non è facile lasciare andare i personaggi che ho creato dal nulla. No, dopo Rebecca non ci saranno altri libri sulla famiglia Basileia. Il ciclo si concluderà con la piccola dea.
Chi sarà Rebecca? Che tipo di persona sarà diventata? Il salto temporale rispetto a Elektra sarà importante: andremo letteralmente nel futuro. Rebecca sarà una giovane donna intenta a dividersi tra una normale vita di studentessa e la spada di Damocle che pende sulla sua testa: Ares.
Fin dal primo libro la prospettiva per la figlia di Nemo e Reba non era rosea. Il punto è: come reagirà lei? Come si sarà evoluto il suo carattere di giovane donna? Chi ha letto Elektra sa che Rebecca ha piena consapevolezza dei suoi poteri e del suo io ma ciò non toglie che la costante presenza di Ares (cosa taciuta ai suoi genitori) potrebbe destabilizzare il suo animo di guerriera.
Reba riuscirà a capire cosa sta succedendo in tempo?
Non ho ancora ben chiara in mente la storia ma ancor prima di finire di scrivere Elektra sapevo una cosa: quest'ultimo libro avrà un colpo di scena disarmante. Riflettendoci, per come ho sviluppato i libri finora, non poteva essere diversamente. La scelta che ho fatto è forte, sentita, sofferta.
Spero che i miei lettori sapranno capirla e apprezzarla.
A presto

giovedì 21 gennaio 2016

L'io scrittore

La domanda base è: cosa ti ha spinto a scrivere? 
La fanno tutti: amici, parenti, intervistatori, sconosciuti... 
Le risposte tendenzialmente sono: ho sempre amato scrivere, non posso farne a meno, è qualcosa che vive dentro di me etc...
La vera risposta, almeno per me, è questa: scrivere ti isola dal mondo in un modo così elegante che non devi giustificarti con nessuno. Chi, infatti, disturberebbe qualcuno che scrive? e' un po' come andare in biblioteca a studiare; tenere bassa la voce e tutti con la testa china sui libri.
Appena accendo il pc o prendo il quaderno dedicato alla scrittura in automatico tutto scompare e non solo perchè lo voglio io. Accade come se l'universo si rendesse conto di quello che sta per succedere e si ritirasse in buon ordine. No, non capita solo a me ma a tutti gli scrittori: famosi e non, bravi e mediocri. 
Ciò accade perchè l'universo, molto più antico e saggio di noi, sa che lo scrivere crea un altro mondo che fagocita lo scrittore  e se vuole che quest ultimo ritorni al suo posto non può fare altro che concedergli questo spazio.
"L'io scrittore"è forte e caparbio: tendenzialmente odia tutti e anela alla solitudine, l'unica compagna in grado di capirlo e di farlo vivere.
Per questo penso che chi decide di scrivere, chi vuole scrivere, chi ha bisogno di scrivere sia una persona forte pur con le sue fragilità. Non è da tutti cercare la solitudine, non è da tutti non soffrire per la solitudine. Forse noi scrittori siamo egoisti: il nostro isolamento volontario fa sì che altre persone si ritrovino da sole. Ma quando usciamo dal nostro microcosmo siamo cosi felici e appagati che ci facciamo perdonare (forse)...
Perciò forse quando ci domandano perchè scriviamo dovremmo rispondere che lo facciamo per voi: chi vorrebbe convivere con uno scrittore in crisi d'astinenza da solitudine?

lunedì 18 gennaio 2016

Evoluzione?

Anni e anni di studi, scienziati che passano la loro intera esistenza a dimostrare quanto affermano: ovvero che l'uomo è l'animale più evoluto. Ma ne siamo così sicuri?
Quale altro animale è crudele con i suoi stessi simili? Non voglio arrivare a parlare di assassinii, stupri e violenze; basta pensare alle quotidiane cattiverie.
Raccontare bugie, parlare male di una persona, ferirla si può definire evoluzione? Siamo animali corrosi dalla gelosia e dall'invidia. Godiamo nel buttare giù un nostro simile con tutti i mezzi a nostra disposizione. Anche il credere a queste bugie o contribuire a diffonderle è cattivo.
Fenomeni come il bullismo ci sono sempre stati anche se in questi ultimi anni sta raggiungendo un livello preoccupante e la colpa è nostra: in televisione ci propinano "reality" in cui affermati professionisti trattano come carne da macello persone comuni che, secondo loro, non sanno cucinare o mandare avanti un hotel e via dicendo; e noi cosa facciamo? Ridiamo o continuiamo a guardare questi programmi. Ma anche questa è una forma di bullismo, vogliamo giustificarla solo perche è in televisione? Solo perchè si tratta di personaggi più o meno famosi, è concesso loro comportarsi così? Questa è evoluzione? Massacrare dei nostri simili perchè non sono come noi decidiamo debbano essere? Questa è la società moderna ed evoluta?
Fare branco per picchiare e insultare è evoluzione? No, tutto il contrario,
Quello che ho notato è che più si va avanti più la situazione peggiora. Non centra la classe sociale, la cultura, il paese dove viviamo. Quello che conta siamo noi e il nostro io che è sempre più preso dall'avere invece che dall'essere; sempre pi concentrato sul proprio microcosmo invece che sul mondo che ci circonda. Meschinità, cattiverie, bugie di questo siamo circondati, di questo siamo fatti.
Il perchè di questo post non è così alto come ci si potrebbe aspettare: qualche giorno fa, purtroppo, sono stata presa di mira. Avrei voluto farmi le mie ragioni, controbattere a chi mi ha offeso raccontando bugie sul mio libro. Qualcuno mi definirebbe vittima ma, mi sono detta, vittima non può farmi sentire nessuno se non io stessa E IO NON VOGLIO. Così ho girato pagina traendo le mie conclusioni forte della verità. Sapete cosa è successo? Mi sono piovute dal cielo nuove vendite e nuove richieste di collaborazione.
Se è vera la legge che vince il più forte questo vuol dire che il più forte è colui che come spada usa la verità e come scudo l'integrità.

martedì 12 gennaio 2016

Anno nuovo, vita...

Eccomi di ritorno con il primo post del nuovo anno!
Come state? Vi sentite diversi? Più attivi? Più svegli? La voglia di fare vi tramortisce come una dose di anfetamine?
Domande retoriche perché so già che la risposta sarà un sonoro NO! Qualche anno fa prendevamo il nostro diario segreto o ci fermavamo a pensare sui propositi per l'anno nuovo: adesso li scriviamo su Facebook. La sera del 31 dicembre eravamo euforici perchè sapevamo che da lì a qualche ora la nostra vita sarebbe completamente cambiata. Noi saremo cambiati.
Poi sono passati gli anni, la vita ci ha sbattuto contro la sua realtà e i nostri buoni propositi si sono volatizzati.
Quest anno non ho pensato, scritto o immaginato nessun buon proposito, forse sto imparando ad accettarmi per quella che sono, incurante di ciò che gli altri possano pensare. Forse sono semplicemente troppo stanca. L'unica cosa che so è che voglio continuare a scrivere. Ne ho bisogno e spero di non doverci rinunciare mai. Non importa se i libri vendono o meno perché per me la scrittura è terapia. Isolarsi dal mondo e ritrovare me stessa quasi come vivere una vita parallela in cui tutto procede come si desidera.
L'immaginazione è il regalo più bello che la natura potesse farci. Sognare è un dono così prezioso che andrebbe custodito gelosamente mentre invece lo diamo per scontato.
La lettura ti apre porte incomprensibili a chi, cieco, non legge. I lettori sono esseri straordinari e solitari; gli scrittori sono eremiti che regalano un po' di loro stessi al mondo.
Buon anno, continuate a sognare