domenica 5 giugno 2016

La rabbia e il dolore

Chissà se guardandola hai immaginato come sarebbe stato con lei.

Non parlerò di lettura o dei miei libri in questo post. Parlo di una rabbia cieca che mi brucia dentro, di un'incomprensione assoluta verso chi riesce così facilmente a dimenticarsi chi non c'è più.
La vita va avanti nella maggior parte dei casi: i vivi non pensano ai morti per paura, per sopravvivenza o semplicemente per menefreghismo.

Pochi, rari sono quei casi in cui chi rimane si lascia morire per raggiungere chi non c'è più e nessuno può dire cosa farebbe in quella situazione; nessuno può dirlo finchè non ci si trova.
Vero è che ognuno vive il dolore a modo suo: non come crede sia più giusto ma, semplicemente come riesce a gestirlo.

Forse io non sono brava a gestire il dolore. Forse quando si prova quel tipo di dolore è impensabile gestirlo. Allora ti porti dentro questo macigno che diventa sempre più pesante finchè non diventa un mostro che si ciba di tutte le tue emozioni, di tutti i tuoi sentimenti.

Per questo non posso e non voglio giudicare nessuno però, però una cosa la voglio dire: ho sempre pensato che non l'amassi veramente, ho sempre pensato che fosse troppo per te, ho sempre pensato che si stesse buttando via per te, ho sempre pensato che meritasse di più di te. Con la tua vita purtroppo mi stai dando ragione.

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