martedì 23 settembre 2014

Donne

Stasera mio marito mi ha chiesto se, come donna, mi sarebbe piaciuto vivere negli anni 50/60. Gli ho detto di si. Mi ha chiesto perchè. Cercherò di spiegarlo. Ovviamente non posso parlare per esperienza diretta. Mi baso su film, programmi televisivi dell'epoca, testimonianze di nonne e zie, libri. Premesso che libertà di espressione, parità di diritti sono cose che sicuramente mancavano (anche se mi domando cosa EFFETTIVAMENTE sia cambiato da allora) credo che noi donne ci siamo un po' perse per strada. Al giorno d'oggi abbiamo cosmetici, macchinari per il corpo, chirurgia plastica e molte altre cose ma la femminilità? Negli anni 50/60 le donne erano fini, eleganti, educate, composte. Indossavano vestiti che esaltavano la loro femminilità senza essere volgari. Portavano acconciature elaborate senza essere ridicole, trucchi sofisticati e non maschere di carnevale. Anche le "donne del popolo" con quel poco che avevano riuscivano ad essere eleganti. Adesso mi guardo in giro e vedo seni al vento, lati b in bella mostra (tanto che la definizione più calzanti per certi pantaloncini estivi è MUTANDE), trucchi pesanti, capelli mezzi rasati e mezzi no di tutti i colori dell'arcobaleno. Ma soprattutto sento bestemmie, discorsi da bordelli di infimo ordine. Vedo sputi, gambe aperte, volgarità. Vedo concedere libertà impensabili a uomini. Vedo una svendita della propria persona. Sembra quasi che comportandosi come uomini (della peggior specie) pensino di ottenere l'approvazione. Ma l'approvazione di chi? Non abbiamo ottenuto nessun diritto fondamentale: veniamo uccise, picchiate, stuprate. Vogliono toglierci il diritto all'aborto. A parità di mansione continuiamo a guadagnare meno degli uomini, abbiamo bisogno delle quote rosa per poter lavorare. Veniamo trattate come pezzi di carne da giornali e trasmissioni televisive. Però abbiamo ottenuto di poter sputare per terra, di poter bestemmiare, di vestire come delle prostitute. Per questo mi piacerebbe vivere negli anni 50/60. Magari portando con me un po' della modernità buona di questi anni 2000. Per quanto concerne il lavoro: quante donne sono COSTRETTE a lavorare per mantenere la famiglia e quante invece VOGLIONO lavorare? Non pensate che certe donne preferirebbero crescere i loro figli e occuparsi della casa e del marito piuttosto che andare a lavorare in certi posti e/o per certe persone? E quando rientrano a casa e devono fare anche le casalinghe? Perciò mi chiedo: A CONTI FATTI COSA ABBIAMO REALMENTE OTTENUTO? QUAL E' STATA LA CONTROPARTITA? Io sono convinta che abbiamo perso: abbiamo perso la nostra integrità e non abbiamo ottenuto quasi nulla. Ci mostriamo mezze nude sui social network anche se siamo mamme (anzi, soprattutto se siamo mamme. Così possiamo far vedere che nonostante tutto abbiamo ancora un bel fisico), permettiamo alle nostre figlie di truccarsi a 12 anni e crediamo che questa sia la libertà, che questi siano i diritti. Non credo che tutte le donne siano così becere ma purtroppo la maggior parte sì: ad iniziare con le nostre politiche per finire con l'addetta alle pulizie. Non è una questione di classe sociale, è una questione di classe, punto. Eppure noi donne non siamo stupide, perciò perchè ci comportiamo come tali? In un mondo ideale si potrebbe pensare che si comportano così per non spaventare troppo gli uomini ma, purtroppo, questa è la realtà.

lunedì 22 settembre 2014

Goin' Through feat. Πάνος Κιάμος - Δυο Μάτια Μπλε - Official Audio Release

Νίκος Βέρτης - Δεν Πάει Να Λέει | Nikos Vertis - Den Paei Na Leei - Offi...

ΠΑΝΤΕΛΗΣ ΠΑΝΤΕΛΙΔΗΣ - ΕΙΧΑ ΚΑΠΟΤΕ ΜΙΑ ΑΓΑΠΗ NEW SONG 2013

Νίκος Κουρκούλης - Δε Δικαιολογείται - (Fanatic ID) la colonna sonora...

Autunno, riflessioni, nuovo libro e...

Eccoci qui, vacanze finite (ma sono mai iniziate?), l'autunno che incalza e la malinconia che arriva... Malinconia delle giornate passate al mare? No. Malinconia della persona che sono quando sono in Grecia, quella che sento ormai come casa mia. Quando lo dico tutti rispondono che mi sento così solo perchè associo la Grecia alle vacanze. No. Per me la Grecia è dove ritrovo me stessa. Come diceva? Terza stella a destra e poi dritto fino al mattino?.. Così mi sento. Non torno bambina, questo no; ritrovo però la purezza, l'amore, la gioia di vivere che solo i bambini hanno. Mi sento più forte, più bella, più vera. Mi sento calma e riflessiva ma allo stesso tempo carica di energia fino quasi a scoppiare. Ho pensato molto al secondo capitolo della saga, le idee si inseguivano, si confondevano... Avevo deciso in un primo tempo di cambiare ambientazione ma ho cambiato idea. Non riuscirei a scrivere il mio libro se non ambientandolo a Volos, dove tutto è nato e dove tutto finirà. Dentro di me è nata la protagonista, la sua personalità è cresciuta mano a mano che passavano i giorni, il suo carattere si è formato in riva al mare. Così deve essere e così sarà. Anche la colonna sonora che accompagnerà la stesura sarà greca. Ve ne ho già parlato: credo sul serio di raggiungere il Nirvana quando scrivo ascoltando le melodie di questa terra meravigliosa. Ho fatto molta fatica questa settimana a reintegrarmi: la domanda che mi è ronzata in testa è stata "perchè?" Perchè questa corsa frenetica senza nessun obiettivo reale? Perchè questa cattiveria? Perchè questa pochezza spirituale? Perchè questo cinismo? Peerchè questo finto buonismo? Ho imparato, senza studiare, a guardare le persone con distacco. Ho scoperto di avere un mondo dentro di me troppo importante e bello perchè questi personaggi possano intaccarlo con le loro anime marce. E tutto questo l'ho scoperto in Grecia. Questo è quello che ho portato via con me: me stessa.