martedì 3 giugno 2014

Dormiveglia

Sono in piedi dalle 2:30 di questa mattina. Sono stanca ma non ho voglia di dormire. Ieri sera ripensavo a tutti i libri letti e alle emozioni che mi hanno regalato. Forse per questo i sogni che ho fatto erano così diversi dal solito. Non era tanto il cambio di scenario che mi ha "turbato" quanto il vortice di emozioni che provavo. Un turbinio, non riuscivo a riprendermi dalla sofferenza che passavo alla gioia, dal terrore alla fiducia, dall'odio all'amore... Non sapevo chi fossi, non mi era chiaro dove fossi, non conoscevo il perchè. L'unica cosa che sapevo è che esistevo. Ero energia pura; ero fuoco, terra, acqua, aria. Ero l'universo eppure mi sentivo piccola. Necessitavo di protezione ed ero forte come un leone.
Così stranita da tutto questo è nata in me la prossima protagonista della mia antologia. Erano quasi due settimane che non una sola parola usciva dalla penna: avevo idee che messe sulla carta poi non rendevano, ma soprattutto quello che mi mancava era la mia LEI.
Le "mie donne" con tutti i loro difetti e tutte le loro contraddizioni hanno un tratto in comune: sono FORTI ed INDIPENDENTI, mentre Clarissa (ho deciso di chiamarla così) proprio non voleva uscire dal suo bozzolo. Sembrava fosse un'adolescente: in potenza sarebbe divenuta una magnifica donna ma era ancora acerba e molto immatura. Ancora una volta i miei sogni mi sono venuti in soccorso. I miei sogni o il mio inconscio. Sono la stessa cosa in fondo no?
Amo profondamente la mia IO dormiente (si dovrebbe dire "il mio io" ma penso al subconscio al femminile) perchè è la mia vera essenza. Nei sogni non ci sono inibizioni, non ci sono tabù, non ci sono regole nè convenzioni sociali. Possiamo svegliarci "scioccati" per quanto abbiamo sognato, possiamo spaventarci per gli incubi notturni ma dobbiamo renderci conto che siamo in tutto e per tutto noi stessi solo in quei momenti. Per questo il periodo del dormiveglia per me è perfetto. Non sei ancora del tutto sveglia e sei ancora circondata dai sogni. Puoi riviverli e cambiarli; hai tempo per prendere taccuino e penna e buttarli giù, metterli addosso ai tuoi protagonisti e plasmarli per la tua storia: è l'alba del tuo libro, il Big Bang della tua storia. Non è meraviglioso?

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