domenica 4 maggio 2014

Michela

Passa in fretta un anno. Non te ne rendiamo conto fino a quando non ti chiamano per ricordartelo; e allora capisci che in realtà lo scorrere del tempo è sempre stato lì, in un angolo. Ce l'hai messo tu perché scioccamente pensavi che lì in un angolo al buio sarebbe morto, lasciandoti libera.
Passano 365 giorni e ti ritrovi in quello stesso luogo, con le stesse persone e la stessa pioggia. Sei sola con le tue lacrime ed i tuoi ricordi. Cerchi di respirare, ti sforzi di smettere di tremare. Ma non riesci e pensi che non hai il diritto di soffrire così, che il tuo dolore dovrebbe essere nascosto, che dovresti mostrare un minimo di pudore. Quando però si rivolgono a te parlando di affetto profondo, amicizia e coraggio qualcosa dentro di te implode. Tutto quello che ti sei tenuta dentro adesso è libero e allora piangi, ti bruciano gli occhi, vedi sfuocato, tremi e mordi la mano stretta a pugno perché avresti solo voglia di urlare. Di urlare il tuo dolore, la tua rabbia, la tua delusione, la tua sofferenza e la tua incredulità.
Perché l'unica cosa che di sicuro è vera è che continuerò finché potrò a fare finta che nulla sia accaduto così la speranza di incontrarti in mezzo alla folla non morirà mai.
Arrivederci amica mia.

Recensione al libro della scrittrice Rotoloni Cristina


Quando ho letto di Chiara, una ragazza che si sentiva incompleta e piangeva la tragica morte della sua famiglia, ho provato piacere nel sentirmi il diario delle sue confidenza, dei suoi stati d'animo. Era la consapevolezza di un lettore che nello scorrere le pagine si lega alla protagonista e si immedesima in qualcosa per farne parte. Non mi aspettavo che il suo cambio di vita fosse quello descritto nel libro ed inizialmente ho temuto che non mi piacesse perché certa che era lontano da me e dalle mie aspettative sul romanzo. Invece Chiara è riuscita a tenermi incollata sulle pagine, a legarmi alla storia, ad interessarmi alle frustrazioni della protagonista, ma anche alle descrizioni "piccanti". Mi è piaciuto il finale. Apprezzo molto le conclusioni con più risvolti ed altre possibilità. Brava Chiara Babocci Gentili
Ho un solo dubbio: Bice è morta d'avvero?

martedì 8 aprile 2014

Il dolore è di chi rimane...

Non parlo solo della morte. Chi decide di andarsene senza dare più notizie, senza una spiegazione, senza una parola... Lo fa consciamente lasciando in chi rimane un senso di vuoto difficile da colmare. Dolore per non aver capito cosa stava succedendo, dolore perché hai perso una persona che amavi, dolore perché non sai se la rivedrai... Mille domande, mille dubbi. È da codardi andarsene senza una spiegazione. Sparire dalla vita delle persone che ti amano senza un perché non ha senso e non è giusto. "Cercando Mattew" il racconto breve che ho scritto e che fa parte dell'antologia di prossima pubblicazione parla di questo: l'un comprensibile perdita di una persona cara. Non c'è mai tutto il tempo che vorremmo per farci vivi. Potremmo arrivare troppo tardi e non trovare più nessuno ad aspettarci. Possiamo correre il rischio?...

Il mare...


mercoledì 2 aprile 2014

Arenata

Decisamente arenata. Scrivo, ma scrivo racconti brevi. Non riesco a produrre nulla di più lungo di 11 pagine. La mia mente è stanca e svuotata. Un libro richiede impegno, specie se è il seguito di qualcosa. Le idee ci sarebbero ma rimangono incollate alla mia testa. Sono apatica e allo stesso tempo il cuore martella come se avessi appena corso la maratona di New York.
La cosa migliore sarebbe andarsene, forse. Perchè comunque porterei dietro me stessa e il problema di fondo sono io. Sono sempre stata malinconica, questo mi ha aiutato molto nello scrivere: osservavo tutto e tutti e difficilmente parlavo di me se non con alcune selezionate persone. Questo mi ha sempre fatto apparire snob, ma non è così. Semplicemente non mi fido. Mi sarò preclusa delle possibilità ma non mi importa. Quello che ho dentro lo so solo io e in minima parte chi legge quello che scrivo.
Adesso sto scrivendo racconti d'amore: prendo spunto dalle mie fantasie e dai miei sogni e scrivo. Abbellisco la vita reale e finché posso scrivere ascoltando la musica va bene così.
Sono pensieri sparsi che prendono forma nella mia mente per questo ho sempre con me un taccuino ed una penna: una semplice frase o un'immagine possono dare il via a fiumi di parole. Succede lo stesso con la musica: a seconda del ritmo e delle parole immagino scenari diversi che a volte sono il punto di partenza, altri il punto di arrivo.
Ho anche smesso di fumare e ora come ora non mi manca e posso dire che è quasi un mese che non tocco una sigaretta. Ho sempre il vecchio pacchetto in borsa perché non si sà mai ma direi che ho fatto notevoli passi avanti.
Tutti gli artisti in fondo sono un po' tormentati e se artista non sono allora sono matta... ai posteri l'ardua sentenza!

Ultimo racconto scritto per il sito Romanticamente Fantasy

http://www.romanticamentefantasy.it/lo-scrigno-delle-emozioni-cercando-mattew-di-chiara-reba-babocci-gentili/