domenica 4 maggio 2014

Recensione al libro della scrittrice Rotoloni Cristina


Quando ho letto di Chiara, una ragazza che si sentiva incompleta e piangeva la tragica morte della sua famiglia, ho provato piacere nel sentirmi il diario delle sue confidenza, dei suoi stati d'animo. Era la consapevolezza di un lettore che nello scorrere le pagine si lega alla protagonista e si immedesima in qualcosa per farne parte. Non mi aspettavo che il suo cambio di vita fosse quello descritto nel libro ed inizialmente ho temuto che non mi piacesse perché certa che era lontano da me e dalle mie aspettative sul romanzo. Invece Chiara è riuscita a tenermi incollata sulle pagine, a legarmi alla storia, ad interessarmi alle frustrazioni della protagonista, ma anche alle descrizioni "piccanti". Mi è piaciuto il finale. Apprezzo molto le conclusioni con più risvolti ed altre possibilità. Brava Chiara Babocci Gentili
Ho un solo dubbio: Bice è morta d'avvero?

martedì 8 aprile 2014

Il dolore è di chi rimane...

Non parlo solo della morte. Chi decide di andarsene senza dare più notizie, senza una spiegazione, senza una parola... Lo fa consciamente lasciando in chi rimane un senso di vuoto difficile da colmare. Dolore per non aver capito cosa stava succedendo, dolore perché hai perso una persona che amavi, dolore perché non sai se la rivedrai... Mille domande, mille dubbi. È da codardi andarsene senza una spiegazione. Sparire dalla vita delle persone che ti amano senza un perché non ha senso e non è giusto. "Cercando Mattew" il racconto breve che ho scritto e che fa parte dell'antologia di prossima pubblicazione parla di questo: l'un comprensibile perdita di una persona cara. Non c'è mai tutto il tempo che vorremmo per farci vivi. Potremmo arrivare troppo tardi e non trovare più nessuno ad aspettarci. Possiamo correre il rischio?...

Il mare...


mercoledì 2 aprile 2014

Arenata

Decisamente arenata. Scrivo, ma scrivo racconti brevi. Non riesco a produrre nulla di più lungo di 11 pagine. La mia mente è stanca e svuotata. Un libro richiede impegno, specie se è il seguito di qualcosa. Le idee ci sarebbero ma rimangono incollate alla mia testa. Sono apatica e allo stesso tempo il cuore martella come se avessi appena corso la maratona di New York.
La cosa migliore sarebbe andarsene, forse. Perchè comunque porterei dietro me stessa e il problema di fondo sono io. Sono sempre stata malinconica, questo mi ha aiutato molto nello scrivere: osservavo tutto e tutti e difficilmente parlavo di me se non con alcune selezionate persone. Questo mi ha sempre fatto apparire snob, ma non è così. Semplicemente non mi fido. Mi sarò preclusa delle possibilità ma non mi importa. Quello che ho dentro lo so solo io e in minima parte chi legge quello che scrivo.
Adesso sto scrivendo racconti d'amore: prendo spunto dalle mie fantasie e dai miei sogni e scrivo. Abbellisco la vita reale e finché posso scrivere ascoltando la musica va bene così.
Sono pensieri sparsi che prendono forma nella mia mente per questo ho sempre con me un taccuino ed una penna: una semplice frase o un'immagine possono dare il via a fiumi di parole. Succede lo stesso con la musica: a seconda del ritmo e delle parole immagino scenari diversi che a volte sono il punto di partenza, altri il punto di arrivo.
Ho anche smesso di fumare e ora come ora non mi manca e posso dire che è quasi un mese che non tocco una sigaretta. Ho sempre il vecchio pacchetto in borsa perché non si sà mai ma direi che ho fatto notevoli passi avanti.
Tutti gli artisti in fondo sono un po' tormentati e se artista non sono allora sono matta... ai posteri l'ardua sentenza!

Ultimo racconto scritto per il sito Romanticamente Fantasy

http://www.romanticamentefantasy.it/lo-scrigno-delle-emozioni-cercando-mattew-di-chiara-reba-babocci-gentili/

giovedì 6 marzo 2014

La molla

La vita è piena di occasioni mancate. Quante volte diciamo "se tornassi indietro.." "se fossi più giovane..." "se avessi avuto più coraggio.."
Così la mia voglia di scrivere è stata accantonata per anni e una parte di me con essa. Cosa mi ha sbloccato? Un evento terribile e traumatico. La perdita della mia migliore amica a soli 31 anni è stata la molla: lei così piena di voglia di vivere muore incinta al settimo mese e con lei la sua Alice. Posso io permettermi di buttare via la mia vita? No.
Mi sono buttata anima e cuore, ho pianto sul mio libro, ho riso con i protagonisti e fino all'ultimo non sapevo come sarebbe andata a finire. Non sapevo nemmeno se sarebbe stato autoconclusivo o meno.
La gioia e le emozioni che provavo mentre scrivevo, china sul computer con la mia musica greca sparata nelle cuffie... i sei mesi più entusiasmanti da molto tempo. Il libro è dedicato a lei, che non potrò più abbracciare nè vedere; lei con la quale non riderò più se non nei miei sogni. A volte bastano, a volte no e allora servono le lacrime per ripulire il cuore dalla tristezza, anche se sai che rimarrà sempre li.
E ora, in questa fase, mi ritrovo a fare una scelta difficile dettata da una situazione insostenibile ma posso decidere di rinunciare alla mia felicità? No..
Non è banale rispondere a queste domande, ci vuole coraggio per decidere di cambiare o forse trovi la forza nella disperazione. Io il coraggio l'ho trovato, tardi.
Adesso non si torna indietro, adesso si va avanti.